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LaserPlast

Chirurgia Estetica

Nevi e lesioni pigmentate

La bellezza giace negli occhi di chi la contempla

Il Trattamento

Dettagli

I nevi sono lesioni cutanee comuni. Qualsiasi lesione pigmentata deve essere accuratamente diagnosticata. I nevi sono correttamente chiamate nevi melanocitici in quanto sono causati da una proliferazione delle cellule pigmentate, i melanociti. Se sono di colore marrone o nero possono anche essere chiamati nevi pigmentati. I nevi sono di natura benigna ma un melanoma maligno può insorgere all’interno di essi. I nevi possono essere piani o sporgenti e variare di colore dai toni rosa carne al marrone scuro o nero. Anche se per lo più di forma rotonda o ovale, a volte assumono forme insolite. Variano in dimensioni da un paio di millimetri a diversi centimetri di diametro. Uno o più di essi possono essere presenti alla nascita (nevi congeniti) ma normalmente appaiono nell’infanzia o nella vita adulta (nevi acquisiti). Sono classificati in funzione della sede istologica delle cellule neviche in: giunzionali (situati cioè tra l’epidermide e il derma), dermici (situati all’interno del derma), composti (situati cioè sia tra epidermide e derma che all’interno del derma) e combinati (quando nevi di diversa profondità sono contemporaneamente presenti). I dermo-patologi hanno poi dato ad alcuni di essi dei nomi relativi di solito a chi li ha per primo descritti (tra i nevi congeniti per esempio il nevo di Ota, tra quelli acquisiti per esempio il nevo di Miescher, quello di Unna, quello di Sutton, quello di Meyerson, etc). Normalmente i nevi possono essere escissi chirurgicamente asportando una losanga di pelle. Alcuni di questi (nevo di Miescher e di Unna per esempio) possono essere escissi parallelamente alla cute (shaving) lasciando una ferita che guarirà spontaneamente.

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INFO

Cosa bisogna sapere

Intervento chirurgico

Dolore ed edema per qualche giorno ben controllabili mediante terapia farmacologica. Al termine dell’intervento sono lasciati in sede dei drenaggi che vengono rimossi 24-48 ore dopo l’intervento. I possibili rischi sono ematoma (accumulo di sangue che solo raramente richiede l’evacuazione chirurgica), sieroma (accumulo di siero che solo raramente richiede l’evacuazione chirurgica). Necrosi cutanea: può verificarsi, anche se di rado, dopo interventi cospicui e in soggetti forti fumatori. Richiede medicazioni quotidiane ed esita in cicatrici di scarsa qualità. Liponecrosi: colliquazione del tessuto adiposo sottocutaneo che tende a fuoriuscire in forma di liquido giallastro oleoso. Esita in avvallamenti della superficie. Infezioni: molto rare e controllabili con terapia farmacologica. Cicatrici patologiche o cheloidee
 

Sospensione di farmaci anticoagulanti o antiaggreganti almeno 4 giorni prima dell’intervento; sospensione del fumo
 

Evitare attività fisica intensa (anche sessuale) nelle 2 settimane dopo l’intervento, evitare l’esposizione alla luce solare, calzare una guaina contenitiva per 2-4 settimane dopo l’intervento
 

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